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COMUNICATO DEL PRESIDENTE FPI FLAVIO D’AMBROSI: Una nuova Lega Pro può essere la strada giusta per il rilancio.
Una nuova Lega Pro può essere la strada giusta per il rilancio.
Riporto con piacere di seguito il “link” con l’intervista rilasciata dal pugile italiano Guido Vianello, da dove si evince facilmente che l’atleta è cresciuto pugilisticamente in palestre romane, con maestri italiani, ha fatto parte della Nazionale Azzurra ed ha partecipato ai Giochi olimpici di Rio 2016.
Insomma, ha fatto tutta la carriera dilettantistica in Italia, creando le premesse per la sua futura collocazione nei Pro. Quindi, il Vianello pugile Pro, che esprime ottime potenzialità, è frutto del supporto logistico e finanziario ottenuto negli USA ma sopratutto di quella imprescindibile intelaiatura di palestre italiane che producono pugilato di qualità. Chi nega questa verità, probabilmente non ha fiducia nei maestri italiani che quotidianamente sfornano talenti.
Io invece ho fiducia e rispetto nei nostri tecnici e nel futuro del pugilato italiano. Piuttosto, bisognerebbe valutare il perché non abbiamo un tessuto imprenditoriale che possa far crescere in Italia pugili Pro come Vianello.
Vorrei ricordare a me stesso che fare l’imprenditore dei pugili Pro non è semplice – e per questo ringrazio le società Promoter e le Asd per i loro sforzi – ma non è una competenza federale. Non lo è in nessuna parte del mondo, almeno in quella occidentale.
Nonostante questa palese verità, dal 2018 la Fpi ha messo a disposizione del movimento Pro ingenti risorse economiche, prendendosi cura direttamente anche dei contatti con le emittenti televisive per divulgare eventi Pro di livello.
Peraltro, ciò non sembra sia stato sufficiente, anche perché nel 2017 il pugilato Pro era profondamente in coma a causa di errate scelte del passato, che hanno dato esclusività al pugilato dilettantistico a discapito del professionismo vera vetrina e promozione della nobile arte.
Si è dimenticato un fondamentale principio: il pugilato dilettantistico olimpico è propedeutico al professionismo, almeno nella disciplina del pugilato. Lo insegna la storia del nostro sport!
Nel contempo, questa esclusiva attenzione al pugilato dilettantistico, creata nella prima decade del 2000, non si è tradotto in un’adeguata ricerca del talento giovanile che invece è stato agonizzato da una colpevole disattenzione verso le Nazionali di categoria e da una spasmodica attenzione ai soliti 4 pugili che, se pur di livello mondiale, hanno soffocato le ambizioni di molti giovani talenti prodotti dai nostri bravi tecnici, creando danni incalcolabili per i successivi anni. Quelli in cui oggi ci troviamo!
Attualmente, per un vero e concreto rilancio del circuito Pro, sarebbe necessario, a mio modesto parere, riutilizzare anche il vecchio progetto della “Lega Pro”, depurandolo delle criticità allora emerse ed adattandolo alle nuove esigenze.
In particolare, la nuova struttura “Lega Pro”, che potrebbe partire già da gennaio 2025, realizzerebbe quelle opportune sinergie tra gli attori del mondo Pro – pugili, tecnici, procuratori, società e promoter – ed attuarebbe una cabina di regia tesa a:
1) ricercare risorse, sponsor ed energie imprenditoriali capaci di sostenere l’intero movimento;
2) realizzare una piattaforma televisiva riservata al pugilato Pro;
3) essere interlocutore unico, rappresentante il movimento pugilistico Pro italiano, delle maggiori sigle internazionali (Wbc, Ibf, Wba, ecc.);
4) rivalutare i Titoli italiani Pro, con adeguate misure ed interventi che mirino ad incrementare la qualità di tali titoli;
5) gestire l’attività nazionale Pro, sotto l’egida federale, realizzando opportune sinergie con i protagonisti della stessa attività;
6) erogare gli stanziamenti federali a favore del movimento Pro, individuando i giusti criteri premiali.
Tale progetto è già inserito nella bozza di programma di governo, redatta dal sottoscritto e da condividere con la mia squadra di candidati Consiglieri federali. Un programma di governo che abbraccia tutti i settori federali (dilettantisco, Pro, sanitario, amatoriale, ecc.), articolato minuziosamente su oltre 50 pagine ed accompagnato da un dettagliato piano economico finanziario che lo rende credibile.
Noi proponiamo progetti e soluzioni creative in forte discontinuità con i vecchi modelli gestionali. Quello che serve oggi al movimento pugilistico nazionale.
Prossimo appuntamento Regioni Toscana, incontro con le locali società.
Il Presidente Fpi
Dott. Flavio D’Ambrosi